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Come scegliere un master in marketing della moda a Milano? I nostri 3 consigli

Avere le idee chiare su cosa fare dopo gli studi universitari è già un ottimo primo passo. Nel caso si scelga di percorrere la strada del master nel settore del fashion, è necessario capire bene quale direzione prendere, in quanto gli indirizzi possibili sono molti e completamente diversi fra loro. L’offerta va da master specifici per acquisire competenze in design e sviluppo creativo, fino a master in fashion business, per incrementare le capacità manageriali in un settore prolifico come quello della moda. Vi è ancora una scelta da operare, dunque, per lo studente neolaureato: quella della tipologia di master in moda da perseguire. In questo articolo vogliamo dare qualche consiglio, tre in tutto, su come scegliere il master nella moda più giusto, in base al mercato e all’indole della persona che lo andrà a seguire.

Milano è la culla della moda italiana, lo dicono i numerosi eventi fashion che si avvicendano periodicamente in città – come dimenticare la Fashion Week milanese – e la moltitudine di aziende operanti in questo settore. Qui, menti brillanti crescono in un contesto energico e pieno di stimoli: i ragazzi sono sempre più motivati a lottare per ciò che amano, nonostante lo scoglio impiegatizio sempre più grande. Trovare l’impiego giusto non è mai facile, ma a Milano le cose sono in continuo movimento e danno la possibilità ai giovani di fare esperienza e di capire quale sia il percorso più giusto per loro.

Nel settore della moda, poi, le posizioni da ricoprire ci sono, vanno solamente catturate con gli strumenti giusti, con il giusto grado di preparazione e con una buona dose di soft skill. La cosa importante è capire in quale direzione è più giusto muoversi, in materia di inserimento lavorativo e di opportunità di crescita.

#1 – La formazione di base

Il mondo del fashion affascina chiunque, perché incarna l’essenza del successo. In effetti il settore della moda è uno dei più fruttuosi al mondo. Secondo i dati estrapolati dalla fonte autorevole del quotidiano Il Sole 24 Ore, nel 2017 il fatturato del settore moda in Italia è stato di 94 miliardi, 3,2% in più rispetto al 2016. In Italia la filiera del fashion, che comprende ogni ambito specifico (calzature, gioielli, pellicce ecc), si compone di 67mila aziende e dà lavoro a più di 600mila persone, con un export complessivo del 65,6%. C’è poco da fare: il marchio “made in Italy” è sinonimo di qualità ovunque nel mondo, e questo permette al nostro Paese di investire in questo settore e, parallelamente, alle aziende di crescere.

Per entrare in questo mondo, quindi, è fondamentale partire dalla propria formazione di base. Nulla vieta ad un laureato in giurisprudenza di intraprendere una carriera nel fashion: dovrà però scegliere un ruolo in linea con la sua formazione e prepararsi adeguatamente per ricoprirlo.

Il primo consiglio che vogliamo dare al neo-laureato è proprio quello di valutare attentamente le varie possibilità di inserimento, partendo da un’analisi approfondita delle proprie competenze personali e tecniche. Il risultato porterà sicuramente a considerare la professione più adeguata, che si tratti di un ruolo come Marketing Manager o come Sales Assistant. Il nostro consiglio è, comunque, quello di puntare a professioni orientate al business, in quanto l’azienda fashion è, prima di tutto, una grande macchina imprenditoriale fatta di strategie, piani e analisi statistiche. Per agevolare l’analisi personale, linkiamo qui al nostro articolo relativo alle professioni nel fashion.

Per saperne di più prenota una consulenza. Di certo possiamo fugare i tuoi dubbi a riguardo.

#2 – La specializzazione

Indipendentemente dall’estrazione del giovane laureato, per entrare a far parte del mondo della moda è necessario un periodo di formazione specifico. I meccanismi interni al settore sono diversi da tutti gli altri, e per operarvi è necessario conoscere la moda, la sua storia e cosa muove la società a prestare attenzione a trend e nuove proposte.

Dopo aver effettuato l’analisi personale, lo studente dovrà quindi iniziare a ricercare il master in grado di guidarlo verso la meta: l’impiego nell’ambito fashion più vicino a sé. A Milano le scuole di moda sono davvero molte e i corsi che propongono toccano gli ambiti più disparati: dal Design, il corso più ambito e sognato dai fashion addicted, fino a master in Fashion Direction, ideali per ambire ad una carriera fruttuosa nel Fashion Business.

La ricerca del master, quindi, va operata con accuratezza. Oltre all’acquisizione di informazioni online, d’obbligo, è importante prendere contatti con l’Istituto e porre tutte le domande del caso. Se poi vi è la possibilità, anche l’incontro di persona è un buon modo per sciogliere dubbi e capire bene cosa si inserisce nell’offerta formativa dell’istituto. Nel caso specifico di Milano Fashion Institute, la consulenza personale è un tassello fondamentale del processo informativo. L’istituto, infatti, mette a disposizione degli studenti e delle loro famiglie un servizio specifico di consulenza, con il quale vengono chiariti tutti i dubbi relativi ai corsi, alla modalità di iscrizione (Application Form e idoneità), al piano formativo generale, al periodo di Intership compreso, ai costi e alle modalità di pagamento. Nulla deve essere lasciato al caso, in quanto il master veicola il successo lavorativo dello studente nel settore fashion.

#3 – La coltivazione delle soft skills

L’ultimo consiglio che vogliamo dare è quello di coltivare le proprie soft skills, ovvero quelle competenze trasversali che definiscono la persona. La competenza tecnica è fondamentale, perché rende lo studente in grado di operare con cognizione di causa una mansione, senza creare situazioni dannose per l’azienda. Tuttavia, sono fondamentali anche altri tipi di competenze, che non si acquisiscono sui banchi di scuola, ma con l’esperienza diretta. Alcune sono addirittura innate nell’individuo, aspetto che va a migliorare di molto la percezione positiva dell’azienda nei suoi confronti, nonché ad aumentare le possibilità di assunzione della stessa.

Un esempio di soft skill? L’organizzazione. In un ambito frenetico e in continuo movimento come quello della moda, nulla deve essere lasciato al caso. Il lavoro, proprio e dei sottoposti nel caso di mansioni di tipo manageriale, deve essere organizzato in maniera puntuale e precisa, in modo che il margine di errore sia pressoché inesistente. Un’altra soft skill è, per esempio, la resistenza alla pressione e allo stress, una qualità personale molto apprezzata dalle aziende che operano in questo settore. Ma com’è possibile incrementare, se non addirittura sviluppare, questo tipo di competenze? Una soluzione è quella della pratica sul campo. Milano Fashion Institute, infatti, prevede un periodo di internship in ogni suo master (stage nella moda) per dare la possibilità allo studente di vedere con i propri occhi cosa vuol dire lavorare in una Fashion Company del calibro di Fendi, Giorgio Armani e Versace.

Conclusioni

Tirando le somme, possiamo affermare che la conquista di un posto di lavoro nel mondo del fashion prevede un periodo di riflessione personale e la scelta oculata del percorso di studi da intraprendere. Speriamo di aver sciolto qualche tuo dubbio con questo articolo, e che ora ti sia più chiaro come procedere per arrivare alla posizione lavorativa più giusta per te

Se hai bisogno di ricevere qualche informazione in più, sia su quanto descritto fino a qui sia a riguardo dei master e dei corsi di Milano Fashion Institute, contattaci qui. Il nostro team di esperti è pronto a rispondere a qualsiasi tua domanda!

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