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Scegliere il proprio futuro: 3 percorsi da intraprendere dopo la laurea breve

Con il diploma di scuola superiore si conclude una parte importante della vita di un giovane. Tuttavia, come questo attestato chiude una “stagione”, allo stesso tempo apre le porte a nuove opportunità. Arriva il momento di intraprendere un nuovo percorso formativo e lo studente tenderà a sceglierlo in base ai propri gusti personali, alla propria indole e a quello che di certo non vuole fare nella vita. Ma cosa succede dopo aver conseguito il diploma di laurea breve? Qui la scelta del percorso diventa più ardua e non sempre lo studente sa cosa fare. In questo articolo parliamo di tre possibili vie alternative per il ragazzo alla ricerca del proprio futuro.

Alla fine del percorso di studi obbligatorio non sempre ci si rende conto dell’importanza che le scelte successive possono apportare alla propria vita. Come abbiamo già detto, il diciottenne appena diplomato spesso opera la propria scelta con criteri basici, come “la mia materia preferita è letteratura italiana, per cui potrei studiare lettere”, oppure “amo le lingue, potrei intraprendere un percorso di lingue straniere propedeutico al commercio. Così avrei uno sbocco lavorativo”. Sono tutti bei pensieri e progetti, ma spesso non sono corretti. Si può avere un’idea sul proprio futuro, si può sapere per certo cosa non si vuole fare, si può amare un determinato ambito, ma al giorno d’oggi sarebbe bene focalizzarsi maggiormente sulla struttura del mercato e sugli ambiti lavorativi più richiesti.

La scelta della laurea breve è infatti spesso dettata da impulsi e da ciò che lo studente crede di volere dalla propria vita. Il conseguimento di questa corrisponde ad un primo concreto traguardo. E dopo?

A questo punto si palesano diverse possibilità per trovare lavoro dopo la triennale in maniera efficace:

  • Percorrere la strada della laurea specialistica.
  • Intraprendere la strada del master professionalizzante
  • Prendersi un anno sabbatico per fare nuove esperienze.

Laurea specialistica (o magistrale)

La laurea magistrale è il naturale completamento degli studi universitari italiani. Prima del 1999 le università non davano la possibilità di conseguire una laurea basica di 3 anni e poi di completarla con una specializzazione della durata di 2 anni: i percorsi di studi duravano in media 5 anni ed erano strutturati in maniera diversa. Attualmente ci sono ancora università che prevedono corsi di 5/6 anni, mentre molte altre hanno introdotto la struttura 3+2. La cosa interessante di questa divisione è che alla fine dei tre anni di studio basici si ha la possibilità di cambiare percorso o di continuare su quello già eletto.

Il percorso di studio specialistico ha come principale scopo quello di approfondire le materie studiate alla triennale e formare lo studente in modo più specifico: sono essenzialmente due anni propedeutici ad accrescere il proprio bagaglio di conoscenze in relazione ad un particolare ambito. Ciò che caratterizza negativamente questo percorso di studi è la tempistica. Lo studente infatti cerca sempre di abbreviare il percorso formativo per essere pronto professionalmente il prima possibile. Si sa infatti che le aziende guardano molto all’età del candidato: il connubio tra giovane età e alta formazione è il preferito dalle società italiane (vedi l’articolo che parla di lavoro e formazione sul nostro blog), ma anche internazionali. Ecco perché non sempre questa è la scelta migliore per introdursi nel mondo del lavoro efficacemente.

Master professionalizzante

Lo strumento del master di primo livello, propedeutico ad un inserimento solido nel mondo del lavoro, è sempre più apprezzato dai giovani laureati. Questo è dovuto alla struttura dello stesso, molto diversa da quella della laurea specialistica. Innanzitutto le tempistiche si riducono di molto, in quanto invece di due anni di formazione, il master permette di concludere il percorso formativo solitamente in un anno. Con la crescente richiesta di giovani talentuosi e aggiornati, risparmiare tempo diventa una necessità per ogni studente. Va anche detto che la formazione che si acquisisce con un master è molto più specifica e professionalizzate di quella impartita in altri ambiti educativi.

Il primo punto favorevole è la concentrazione degli studi. Grazie a una full immersion di un anno nel settore specifico, lo studente accresce le sue conoscenze ed entra nei meccanismi propri dell’ambito di riferimento. Nel caso di Milano Fashion Institute, i master fanno riferimento ad ambiti ben precisi del settore fashion:

La formazione è di altissimo livello in quanto i corsi sono tenuti da professionisti del settore e da docenti di importanti università italiane. Grazie al loro know-how e alle skill acquisite negli anni di lavoro sul campo e di studio della materia, questi docenti sono in grado di formare in maniera seria, tecnica e completa lo studente. L’aggiornamento è fondamentale per entrare in qualsivoglia settore lavorativo, per questo tutti i corsi sono calati nella realtà e seguono l’andamento dei mercati e le ultime novità. La nostra società è in continua evoluzione: ciò che risultava efficace dieci anni fa – in qualsiasi ambito – ore non lo è più, o lo è molto meno. Il master è quindi sempre un passo avanti rispetto alla formazione classica, in quanto il suo scopo principale è inserire nel mondo del lavoro.

Tutti i master prevedono una formazione sul campo attraverso workshop organizzati dall’istituto, comprensivi di interventi di professionisti del settore, e internship. A discrezione dell’istituto, lo stage finale in azienda può durare da tre a sei mesi di tempo. La formazione sul campo è uno dei migliori modi per imparare un lavoro: Milano Fashion Institute, a questo proposito, collabora con aziende leader nel settore della moda (Gucci, Vivienne Westwood, Valentino Fashion Group, Moschino, Ralph Lauren tra le altre) e fornisce ai suoi studenti esperienze di altissimo livello. Il master, quindi, è una scelta ottima per avere un’alta prospettiva di assunzione.

Informarsi sul funzionamento del master e sugli sbocchi lavorativi al quale porta è fondamentale. Per questo Milano Fashion Institute fornisce da subito assistenza allo studente.

Il gap year

Arrivato dall’estero, il gap year si è introdotto nella mentalità comune come alternativa al proseguo degli studi. Questo non è altro che l’italico anno sabbatico, visto con diffidenza da molti genitori italiani. La connotazione negativa attribuita a questo periodo, nella mentalità comune, ha reso questa scelta molto difficile per la maggior parte degli studenti. Giustificare uno stop dagli studi per intraprendere un percorso di crescita personale, di scoperta e di esperienza individuale non è semplice, specialmente se non vi è un piano ben strutturato alla base.

I percorsi più formanti, a nostro avviso, sono:

  • Servizio civile: i posti messi a disposizione dallo Stato per questo progetto crescono di anno in anno a causa della richiesta sempre maggiore. Molti ragazzi disorientati sul proprio futuro lavorativo decidono di prestare servizio in ambienti vicini al loro ambito di specializzazione scolastica. Lo Stato provvede ad un rimborso spese minimo, che si aggira intorno ai 400 €, facendo sì che lo studente riesca a provvedere a sé nel periodo di lavoro.
  • Volontariato: molti ragazzi decidono di mettersi al servizio del prossimo con altruismo. Questa scelta comporta una crescita personale e mentale, in quanto permette al giovane di sperimentare ambienti molto diversi da quelli frequentati normalmente. L’esperienza personale è poi vista molto positivamente in ambito di colloquio lavorativo.
  • Esperienza all’estero: il giovane decide di viaggiare e confrontarsi con culture diverse dalla sua. Ciò comporta sicuramente un aumento della propria intraprendenza, l’acquisizione di una seconda lingua (un anno è sufficiente per imparare una lingua di ceppo germanico o latino) e l’incremento delle proprie abilità, dovute alle esperienze lavorative.

Conclusione

Lo studente recentemente laureato alla triennale ha davanti a sé diverse strade da poter percorrere: continuare con il percorso di studi, scegliere una formazione più specifica ed efficace con il master oppure concedersi un periodo di crescita personale durante il cosiddetto gap year. Prima di tuffarsi in una nuova avventura è fondamentale fermarsi un attimo, interrogarsi su ciò che si vuole raggiungere nel futuro e poi valutare attentamente le alternative.

Proprio per questo motivo Milano Fashion Institute offre un servizio di consulenza ad hoc votato all’aiuto dello studente. Per noi la consapevolezza viene prima di tutto.

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